Il massacro di My Lai è un evento che si è verificato il 16 marzo 1968 durante la guerra del Vietnam. È stato un episodio di grande violenza e atrocità commesso dall'esercito degli Stati Uniti, in cui centinaia di civili vietnamiti, inclusi donne, bambini e anziani, vennero brutalmente uccisi nell'omonimo villaggio di My Lai.
Il massacro fu compiuto dalle truppe dell'American Division Charlie Company, guidate dal tenente William Calley. I soldati, inconsapevoli di nemici nel villaggio, massacrarono indiscriminatamente gli abitanti, compiendo stupri, torture e mutilazioni sui civili. Vennero anche incendiati gli alloggi di molte famiglie.
Si stima che tra 347 e 504 vietnamiti furono uccisi durante il massacro. Il massacro di My Lai fu nascosto per diversi mesi dalle autorità militari, ma venne alla luce nel novembre 1969 grazie all'intervento di giornalisti investigativi.
L'evento causò un'ampia indignazione pubblica negli Stati Uniti, aumentando l'opposizione alla guerra del Vietnam. Vennero istituite diverse inchieste e numerosi soldati furono processati per crimini di guerra, ma solo pochi di loro furono effettivamente condannati e puniti.
Il massacro di My Lai rimane uno dei capitoli più oscuri della storia della guerra del Vietnam ed è ricordato come un orribile esempio di violazione dei diritti umani. Ha contribuito a modificare l'atteggiamento dei cittadini americani nei confronti della guerra e ha avuto un impatto significativo sul movimento pacifista.
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